Lettera del Prof. Stefano Bignamini ai soci Coop Casa

Cara/o Socia/o
l’assemblea straordinaria di Coop Casa, tenutasi il 26 luglio presso la sede sociale, ne ha deliberato la messa in liquidazione nominandomi nel contempo liquidatore.
Ritengo doveroso rivolgermi a tutti i Soci, ed in particolar modo a quelli che – per ragioni diverse – non hanno potuto partecipare alla assemblea, per spiegare le ragioni che hanno condotto gli organi amministrativi alla decisione di convocare la assemblea generale dei Soci affinché potesse assumere una decisione di tale importanza.


Fattori generali di crisi del settore immobiliare e di stretta creditizia, inseriti in un contesto locale che vede la provincia di Brescia fra le più colpite dalle difficoltà del settore manifatturiero, si
sono inevitabilmente ripercossi sul settore abitativo e - di conseguenza - su Coop Casa. Il mercato delle abitazioni, sia relativamente alle compravendite che per le affittanze, ha inevitabilmente risentito delle sempre più gravi difficoltà economiche nelle quali versano le famiglie. L’incremento delle morosità degli affittuari registrato nell’ultimo anno ne è la prova più evidente; così come, d’altro canto, la impossibilità ad avviare nuove iniziative immobiliari a fronte di una totale stagnazione del mercato.

L’istituto giuridico della liquidazione volontaria, percorso avviato con la assemblea del 26 luglio, tende al soddisfacimento dei creditori della società messa in liquidazione, siano essi enti previdenziali, erario, fornitori e/o istituti di credito, mediante la distribuzione, in loro favore, delle risorse finanziarie ottenute dalla dismissione integrale degli elementi dell’attivo patrimoniale della Coop.

È per raggiungere tale prioritario scopo che, nell’immediato, verrà dato avvio ad un piano vendite del patrimonio immobiliare disponibile, unitamente ad un accelerato recupero delle morosità, il tutto preceduto da un intervento sull’organizzazione generale finalizzato al contenimento (al minimo indispensabile) dei costi di struttura.

Categoria particolare di creditori è quella dei Soci prestatori ai quali le norme di legge, purtroppo, non concedono alcun privilegio rispetto alla totalità dei creditori. Ritengo, però, che a questi creditori-Soci vada riconosciuto un’innegabile privilegio “morale”. Questi Soci, che hanno creduto alla loro Cooperativa tanto da affidargli i propri risparmi, hanno il diritto “morale”, appunto,
e “materiale”, nei limiti in cui le procedure di legge e i mezzi finanziari lo consentiranno, di veder soddisfatto il loro credito.

Il compito che ci attende nei prossimi mesi è difficile e gravoso per questo ho chiesto formalmente nel corso della assemblea del 26 luglio la collaborazione di tutti i Soci, così come ho chiesto ai componenti dei due ultimi consigli di amministrazione ed ai due ultimi Presidenti, Bussi e Rossi, di non essere solo la “memoria storica” ma di partecipare attivamente con il liquidatore a questa grande operazione di salvataggio di Coop Casa. Da tutti ho ricevuto piena e totale adesione senza “se” e senza “ma”.

Sono stato chiamato a svolgere la funzione di liquidatore poiché l’assemblea, vista la particolare situazione di crisi, ha ritenuto che occorresse una figura di professionalità ed esperienza specifica che sono state identificate nella mia storia professionale. Di ciò ne sono lusingato ed orgoglioso, e sarà mio impegno contraccambiare la fiducia con un impegno totale, sia professionale che umano, nell’operazione di salvataggio di Coop Casa che ha rappresentato una parte importante nella storia recente di Brescia e del movimento cooperativo sia regionale che nazionale.

A tutte le parti coinvolte, soci, istituti di credito, fornitori, ai quali va riconosciuto di aver fino ad oggi fattivamente dimostrato collaborazione e pazienza, chiedo un ulteriore sforzo per condividere la concreta possibilità di sostenere la fattibilità di questa importante operazione che ci vede tutti impegnati in prima linea..

Sarà mio impegno, al riguardo, rispondere in tempi brevi con adeguate proposte di soddisfacimento del credito, ed in particolar modo posso già anticipare che, entro il 31 ottobre (ed ancor prima, ove possibile) provvederò , come deliberato dall’assemblea straordinaria, a convocare formalmente tutti i Soci per la presentazione del piano di liquidazione.

Vorrei evidenziare con forza che, qualora la liquidazione si concluda positivamente, obiettivo per il quale metterò tutto il mio personale impegno e quello dei miei collaboratori, la Coop Casa non chiuderà i battenti ma ripartirà nella propria azione di imprenditorialità cooperativistica su basi nuove in grado di sostenere, con strumenti nuovi, gli impegni che il mercato chiederà di volta in volta di affrontare.

Un cordialissimo saluto.

Prof. Stefano Bignamini